Tour de la Provence 2021, Filippo Conca si porta subito a casa la prima maglia: “Mi vedo evolvere come un attaccante”

Prima corsa da professionista e prima maglia conquistata per Filippo Conca. Il portacolori della Lotto Soudal conquista infatti la maglia di miglior scalatore dopo una corsa impegnativa, in cui ha saputo subito farsi notare. Complice il ritiro di Lilian Calmejane e la conquista di una salita di seconda categoria che gli è valso di primeggiare su Andreas Leknessund, per il lungilineo scalatore lecchese un bel modo per iniziare la sua carriera fra i professionisti. Una prima importante di quella che vuole essere una carriera votata a questo tipo di risultati, sulle orme del suo esperto compagno di squadra Thomas De Gendt.

“Ad inizio carriera molti sognano di vincere una grande classica o un grande giro – racconta – Io mi vedo maggiormente evolvere in un attaccante, un corridore come Alessandro De Marchi o come il mio compagno Thomas De Gendt. Entrare nelle fughe, mettermi in mostra in salita ed essere prezioso per la squadra mi sembra decisamente qualcosa che fa per me”.

Una indole mostrata anche in questi giorni e in questa ultima tappa della corsa transalpina, in cui ha prima provato la fuga, per poi mettersi al servizio del team. “Volevo davvero entrare nella fuga di giornata per assicurarmi di vincere la maglia – spiega soddisfatto – Nei primi 50 chilometri della tappa il ritmo era molto alto ed era praticamente impossibile riuscire a formare un tentativo. Alla fine, in quattro ci sono riusciti, ma fortunatamente non c’era nessuno di pericoloso per la mia maglia. Quindi ho potuto concentrarmi sull’aiutare la squadra“.

Corridore capace soprattutto di mettersi in mostra in salita sinora, il classe 1998 ammette di non conoscere ancora esattamente lui stesso le sue caratteristiche, ma sembra escludere alcuni scenari. “Non sono uno scalatore – sottolinea – Malgrado abbia finito due volte quinto al Giro d’Italia U23. Penso sia un po’ troppo tardi per trasformarmi in uno scalatore puro, perché per farlo dovrei perdere molto peso e muscoli. Quindi, preferisco essere un po’ meno forte in alta montagna, ma più utile su altri terreni”.

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